Chi siamo

Li Musicanti” sono nati proprio con l’intento di accompagnare i ballerini che eseguono il repertorio dai secoli 15°-17°, utilizzando copie di strumenti dell’epoca (flauti, cornamuse, cromorni, bombarde, cornetti, cortoldi, lysarden, liuto rinascimentale, chitarra barocca e percussioni, oltre alla voce), secondo una prassi storicamente ricostruita, studiando in scuole specializzate in Italia e all’estero, prima fra tutte quell’importante laboratorio formativo che è stata l’A.M.I.S. di Savona, diretta da Sandro Volta.
Collaborano con la Compagnia di Danza “Il Fioretto” di Genova, diretto dalla Coreografa Federica Calvino Prina, il Gruppo di Danza Storica “Ilaria Del Carretto”, dedito al repertorio coreutico del 1440, espressione della Associazione culturale “Gli Aleramici- La Medievale” di Savona. Numerosissime sono le partecipazioni alle principali Rievocazioni Storiche, oltre Genova, Imperia e Milano, a Savona (Excalibur edizioni 2003 e 2004) e nella provincia di Savona, alle prestigiose manifestazioni di Giustenice e di Finalborgo. Ma l’attività di ricerca e di studio dei manoscritti d’epoca si esprime soprattutto nei Concerti, tra i tanti svolti, si ricordano quelli di Genova nelle suggestive cornici delle Ville di Albaro (Villa De Marini, Villa Brignole, Villa Raggi, Villa Brignole Sale), o nella Sala dei Chierici della Biblioteca Berio, a Savona Villa Cambiaso.
Hanno prodotto un CD di musica per danza rinascimentale, “Antologia di Danze” ed un CD, “Le streghe e le Fate” – poema musicale di GL. Bocchetta. Li Musicanti eseguono brani proposti sulla base di personali arrangiamenti, avendo come intento quello di suonare la musica antica non tanto come ci è tramandata dalle fonti scritte, ma come l’avrebbe eseguita all’epoca un gruppo con caratteristiche a loro simili: riarrangiando i pezzi monodici e adattando quelli polifonici all’organico esistente, cercando di variare i colori ricorrendo ad un ricco polistrumentismo. Nei pezzi in cui non sono presenti i ballerini, per cui non è necessario rispettare i tempi e ritmi originali per “servire” i danzatori, vengono esaltate possibilità e caratteristiche di intrattenimento dei brani stessi con la massima libertà concessa dalla volontà di fornire comunque un’interpretazione storicamente attendibile. Va da sé che la possibilità di utilizzare un ambiente del XV-XVIII secolo è motivo di grande soddisfazione per questi appassionati, che trovano stimoli particolari nell’inquadrare la loro esibizione in una cornice coeva, che la arricchisce di suggestioni e di echi particolari.