Famolo Strano

Ricordate il film di Verdone, in cui una coppia già sazia di sesso e l’uno dell’altro si sposa e, durante il rituale viaggio di nozze, cerca stimoli nuovi ad un rapporto logorato? Beh, non credo che noi appassionati di musica dotta ci si possa dire sazi come i due personaggi del film, tutt’altro, soprattutto i cultori del “brutto anatroccolo” noto come “Musica antica” … Ma parrebbe che sazi lo siano i promotori di eventi musicali, visto che orientano le proprie energie nell’escogitare sempre nuovi ed eccitanti scenari per le esecuzioni: non solo musica nelle piazze, musica sulle spiagge, musica sui ghiacciai (con buona pace dei miei conterranei trentini), musica nei tetri androni di palazzi, musiche nei chiostri, musiche sulla fortezza e avanti così, di stranezza in stranezza; tutto curando, fuorché la fruibilità della musica, relegata a comprimaria dei “contenitori”, spesso inudibile (salvo impiego degli orripilanti sistemi di amplificazione) o da fruire sull’orlo della crisi isterica, in piedi o stipati su seggiole da tortura, in mezzo a disinteressati che hanno solo voluto “partecipare” salvo allontanarsi senza rispetto per chi vorrebbe ascoltare, a bambini che strillano o poppanti singhiozzanti per non parlare di gabbiani gracchianti, camion della Nettezza Urbana che effettuano ignari il loro rituale svuotamento dei cassonetti, sempre che non passi qualche incivile con impianto stereo dell’auto a tutto volume … Eppure Toscanini diceva che “all’aperto si gioca alle bocce” e, se c’è da esibire la (stracostossissima e quasi certamente tangentosa) ristrutturazione del teatro da parte dell’architetto alla moda, tutti si sprechino in elogi della comodità e della fedeltà dell’ascolto. Probabilmente il tutto è da ricondursi al connubio arte-turismo, il solo che legittima la spesa per una cosa tanto inutile quanto la buona musica, ignorando che il turismo è la Fossa delle Marianne dell’arte e del gusto; certo, musicisti e manager devono pur mangiare, e spesso non c’è altra occasione d’ascolto che queste: ma quanto sarebbe bello fare le cose al posto giusto nel modo giusto, tanto più che c’è tanta musica interessante, diversa da quella che amo, che viene bene nelle piazze, sulle spiagge, ecc. E allora, facciamoci questa, e per i melomani rassegnamoci a spendere senza “ritorno d’immagine” turistica, ostrega!