La ragion d’essere

Non so se è l’ambiente provinciale o se è così dappertutto e, magari e fatte le debite proporzioni, anche tra i grandi e grandissimi, ma accade che un tizio di dubbie abilità ma indubbia presunzione venga a fondare un nuovo (e non richiesto) circolo culturale; potrà produrre, a sostegno della giustezza della sua iniziativa, la “certificazione” dell’illustre critico, certificato a sua volta dall’illustre pittore, che il grande scultore non mancherà di certificare, lui che dal Nostro sarà certificato ? e così via autocertificandosi impunemente. In questa nostra società dell’Avvenimento, non potrà mancare il grande sforzo dell’Inaugurazione, cui verranno invitati gli eminenti artisti (come certificati al modo di cui sopra) con un allettante programma: esibizione concertistica del grande musicista, lettura di poesie della grande poetessa e, meraviglia!, omaggio della replica in piccolo dell’opera del grande disegnatore.

Dopo di che … un’altra Grande Inaugurazione, con grande programma come sopra, enfaticamente presentata sulle pagine locali dei quotidiani dall’illustre giornalista, come certificato da ecc. ecc. Alla terza inaugurazione, se mai esistesse qualcuno che voglia andare per il sottile (la calunnia è sempre in agguato, si sa) si potrebbe proporre una modifica allo Statuto del circolo, sostituendo alle formule di rito (promuovere lo sviluppo culturale, curare la didattica dell’arte nelle scuole, ecc.) l’esplicita dizione: scopo sociale del circolo è la propria inaugurazione.

Per finire: chi paga? Beh, certo, inizialmente (e meritoriamente) ci metteranno del proprio, ma presto, di certificazione in certificazione, si arriverà non certo al mecenate, specie estinta ché chi ha il denaro le certificazioni le vuole dalla propria Banca, ma alla peggiore figura del nostro poco consolante panorama: l’illustre Assessore (come certificato da ecc. ecc.) che ci metterà sì i soldi, ma i nostri …

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